La blefaroplastica e' una procedura chirurgica grazie a cui si possono correggere i difetti che interessano le palpebre superiori o
inferiori.Ce ne parla il Dott. Bruno Kropp, specialista in Oculistica. Per che cosa si utilizza la Blefaroplastica?
Con il passare del tempo la pelle del viso purtroppo perde di elasticita' e diventa rugosa, ed e' in questi casi che puo' essere d'aiuto
la blefaroplastica, con cui e' possibile eliminare la pelle in eccesso che si trova nella zona delle palpebre, insieme alle ernie di grasso
che costituiscono le borse palpebrali. La blefaroplastica serve dunque in caso di:
1. borse agli occhi associate ad abbondanza di grasso periobitrario;
2. pelle in eccesso sopra gli occhi, dove si trova la piega delle palpebre;
3. rigonfiamenti delle palpebre, che possono causare lacrimazione, arrossamenti o restringimento del campo visivo periorbitale;
4. eccesso o lassita' della pelle delle palpebre;
5. palpebre cadenti, che conferiscono uno sguardo triste.
Come si esegue l'intervento? In che cosa consiste?
L'intervento di blefaroplastica si puo' suddividere in base all'area di azione:
1. si parla di blefaroplastica superiore quando si interviene sulle palpebre superiori;
2. di blefaroplastica inferiore quando si agisce sulle palpebre inferiori (ad esempio nel caso della blefaroplastica transcongiuntivale);
3. di blefaroplastica completa quando l'intervento riguarda sia le palpebre superiori che inferiori.
In qualsiasi caso l'intervento di blefaroplastica si svolge in anestesia locale e consiste nell'asportazione della cute in eccesso e
dell'adipe sottocutaneo, responsabile dei rigonfiamenti antiestetici delle palpebre.
Una volta tolto il tessuto in eccesso si procede con l'eventuale coagulazione di vasi sanguigni e con l'applicazione di fili di sutura e
dei cerotti, che devono rimanere sulla pelle per circa 5-7 giorni. Al paziente verra' chiesto di prestare particolare attenzione a non
bagnare le ferite in questo lasso di tempo.
I risultati dell'operazione saranno del tutto naturali perche' le ferite chirurgiche non si vedranno dato che si troveranno all'interno
delle pieghe naturali del volto. Risulteranno dunque quasi invisibili una volta guarite.
Che cosa comprende l'Oftalmoplastica?
Pubblicato il: 31/08/2023
L'Oftalmoplastica e' una branca dell'Oculistica che si occupa della chirurgia estetica, funzionale e ricostruttiva dedicata alle patologie p
alpebrali, orbitarie e delle vie lacrimali. Approfondiamo l'argomento con il Dott. Bruno Kropp, Oculista e Chirurgo Oftalmoplastico a Roma. Nello specifico quali sono le patologie che rientrano nella branca dell'Oftalmoplastica?
Nella branca dell'Oftalmologia rientrano tutte le patologie che interessano il terzo superiore del volto (ossia la regione orbitaria), quindi
alterazioni proprie rappresentate da anomalie della posizione e della struttura.
Tra queste vi sono l'ectropion o l'entropion: si verificano quando il margine palpebrale si rivolge verso l'esterno o l'interno
causando sintomi e fastidi come:
1. lacrimazione;
2. arrossamento o sensazione di corpo estraneo;
3. fotofobia.
Altra malattia che rientra nell'ambito dell'Oftalmoplastica e' la ptosi palpebrale: la palpebra si abbassa progressivamente
portando alla riduzione del campo visivo, con la conseguente perdita della vista.
Altre patologie riguardano a processi flogistici e degenerativi, neoformazioni palpebrali che possono essere anche di natura
maligna, e disturbi correlati al malfunzionamento dei condotti lacrimali. Le patologie sopra citate hanno tutte bisogno dell'intervento chirurgico per essere trattate?
Non necessariamente: alcune condizioni possono essere migliorate attraverso un trattamento terapeutico, come ad esempio la
corretta igiene palpebrale o l'impiego di sostituti lacrimali.
Se pero' il paziente accusa un problema cronico che la terapia non riesce a risolvere, allora si dovra' ricorrere alla chirurgia.
Cosa considerare prima di effettuare un intervento di chirurgia oftalmoplastica?
Prima di tutto il paziente deve essere valutato a 360 gradi da parte del medico specialista grazie a visite preliminari, p
er fare il modo che il paziente giunga in sala operatoria in condizioni note al chirurgo.
Il paziente deve poi godere di buona salute e presentare stati coagulativi e cardiologici normali dato che, rispetto agli
altri interventi oculistici, quelli di oftalmoplastica comportano dei sanguinamenti.
La maggior parte degli interventi vengono svolti in anestesia locale e in regime ambulatoriale o al massimo in day hospital.
Patologie delle vie lacrimali, un approfondimento!
Pubblicato il: 20/09/2022
I disturbi della lacrimazione sono il risultato di alterazioni del processo fisiologico di produzione e deflusso delle lacrime.
Grazie all'intervento del Dott. Bruno Kropp, specializzato in Oculistica, possiamo approfondire quali possono essere le patologie delle
vie lacrimali. Cosa sono le vie lacrimali?
Le lacrime sono prodotte dalla ghiandola lacrimale e sono indispensabili per mantenere la superficie dell'occhio umidificata, lubrificata
e protetta dalle infezioni. Le vie lacrimali sono il sistema idraulico permettono il drenaggio delle lacrime al nasofaringe, ovvero la
parte superiore della faringe. Quali patologie possono colpire le vie lacrimali?
La patologia piu' comune e' la Stenosi, cioe' il restringimento o l'ostruzione delle vie lacrimali, causata dall'insufficiente drenaggio
delle lacrime. Se le vie lacrimali sono ristrette o bloccate le lacrime si accumulano nel sacco lacrimale diventando causa di gonfiore.
Secondo la posizione della Stenosi possono poi insorgere infezioni di diversa entita' causate, ad esempio, dal ristagno del liquido lacrimale.
Altre patologie meno frequenti sono i traumi delle palpebre e i tumori delle vie lacrimali.
Quali sono i sintomi?
I sintomi possono variare dalla semplice epifora, ovvero un'eccessiva lacrimazione, alla secrezione soprattutto mattutina, all'insorgenza di
dacriocistiti, vere e proprie infezioni con ascesso del sacco lacrimale. Da cosa sono provocate?
Alcune di queste patologie delle vie lacrimali possono essere acquisite, tipiche degli adulti, o congenite, alterazioni anatomiche presenti
gia' da neonati, e quindi possono avere differenti cause.
Essendo le vie lacrimali in pratica un passaggio tra l'occhio ed il naso, possono essere diverse. Tra le piu' comuni possiamo citare le
canaliculiti, ovvero delle infezioni del canalino lacrimale, l'ipertrofia dei turbinati nasali, la deviazione del setto nasale, traumi ed
infine i tumori. Nel caso della stenosi, quale puo' essere il trattamento?
Se le stenosi sono congenite, e' possibile eseguire un sondaggio, o dilatazione, per rimuovere le membrane responsabili del problema.
Se invece la patologia e' acquisita, il trattamento dipende dalla presenza o meno di infezione: senza un'infezione acuta si puo' ricorrere
a delle dilatazioni, se invece sono in corso dei forti processi infettivi e' necessario l'uso di farmaci o trattamenti chirurgici.